Milan, attacco prolifico: nessun rimpianto dalla cessione di Carlos Bacca.
Dopo anni passati a fare i conti con la maledizione del 9 e un attacco in perenne affanno, i primi segnali di riprese si sono visti, in tutta onestà, con Carlos Bacca che, forte della sua media minuti giocati/gol segnati ha illuso un poì’ tutti o comunque fatto tirare un buon sospiro di sollievo ai tifosi più scaramantici. Se i rossoneri sono arrivati al sesto posto insomma il merito è anche dell’attaccante colombiano, entrato poi in conflitto con Vincenzo Montella a causa dei loro modi (opposti) di intendere il ruolo di attaccante. La magia insomma è durata poco, abbastanza per tornare ad assaporare l’Europa League ma non così tanto da far guadagnare al giocatore la conferma.
Carlos Bacca non è più un rimpianto per nessuno
Quando il Milan, dopo aver parlato di Alvaro Morata, Diego Costa e Aubameyang, ha portato a casa Nikola Kalinic, qualcuno (e non pochi) hanno pensato che sarebbe stato meglio tenere Carlos Bacca per non scaricare il peso dell’attacco solo sulle spalle di un giovanissimo Patrick Cutrone, di un acerbo André Silva e di un croato che ha tutto da dimostrare. La risposta da parte del giudice più severo del calcio, il campo, ha dato ragione ai rossoneri. Sicuramente è cambiato il gioco ed è salito il livello tecnico della squadra, ma i tre attaccanti in rosa hanno messo la parola fine ai problemi cronici del reparto offensivo rossonero: segnano a non finire.